Il territorio della Cina è molto esteso e comprende regioni e zone altamente diversificate. Per la maggior parte si tratta di un territorio montuoso i cui rilievi maggiori sono concentrati nella parte occidentale, fra essi abbiamo il Kunlu Shan, il Tian Shan e ovviamente il famosissimo Himalaya.
Nella zona orientale del paese i rilievi si fanno più bassi ed è anche questa la zona in cui si trovano i maggiori insediamenti umani, è la zona dei fiumi che si spingono fino al Mar Cinese orientale. La caratteristica maggiore del territorio è l’eterogeneità nell’aspetto. Oltre ai monti e ai fiumi, infatti, comprende anche pianure, bacini, altopiani e laghi. In generale solo un 20% circa del territorio cinese totale si può considerare pianeggiante.
La vastissima superficie del territorio cinese può essere idealmente suddivisa in 4 zone principali: Nord-Ovest che presenta 3 fasce climatiche a settentrione clima freddo, al centro temperato e al sud umido. Qui troviamo il bacino di Zungaria, zona alquanto fertile in cui l’agricoltura è l’attività principale. Più a sud troviamo il bacino del Tarim che comprende anche il deserto più arido di tutta l’Asia, il Taklimakan. La Mongolia interna, una regione con un clima molto secco e che si trova nella parte centro-settentrionale della Cina. Il paesaggio è formato da rocce, deserti sabbiosi e solo nella parte finale degrada in steppe fertili.
Ad Est troviamo la catena boscosa del Khingan. Il Nord Est con tutta la Manciuria, una terra molto fertile con monti e colline che fanno da cornice. Più a Sud si trova la penisola di Lioodang sulle cui coste ci sono molti porti naturali. La Cina settentrionale è una zona compresa fra la Mongolia Interna e il fiume Chang Jiang, qui troviamo l’altopiano del Loes con molte vallate, gole e zone coltivate, il basso piano cinese, i monti dello Shandang e i rilievi del sud ovest.
La Cina Meridionale è una zona che comprende la valle del Chan Jiang e molte altre regioni. Ad ovest troviamo il bacino dello Sishuan che è un territorio collinare molto fertile. Gli altopiani meridionali sono compresi fra i monti Tibetani e il mare. Per quel che riguarda i fiumi, la metà dei corsi d’acqua cinesi scorre da ovest a est e sfocia nei mari cinesi aperti sull’Oceano Pacifico. Il 10% sfocia nel Mar Glaciale Artico e il restante 40% non ha sbocco sul mare quindi si getta nei bacini occidentali e settentrionali dove le acque filtrano e formano riserve d’acqua. Il fiume più settentrionale è l’Amur che segna il confine con la Russia e il più importante è il Huong He.
La città di Pechino, capitale della Repubblica Popolare Cinese, ha una superficie di 16.800 kmq ed è la città più popolosa della Cina dopo Shanghai e Chongqing, con oltre 18 milioni di abitanti.
Fiorita sotto varie dinastie (Jing, Yuan, Ming e Qing), ha architetture conformi alle sue dimensioni ed è senza dubbio la più importante meta turistica e commerciale della Cina.
L’attrattiva principale è l’antico palazzo imperiale di Ming Zhu Di, ovvero la Città Proibita: con le sue novemila stanze, i suoi cortili, i giardini e i ponti, essa costituisce il complesso architettonico più grande del mondo e raccoglie un sesto del patrimonio artistico nazionale.
La visita di Pechino non si esaurisce con la famosa Città Proibita.
Assolutamente da vedere sono: il Tempio dei Lama, (il più grande tempio buddista della città), il Tempio del Cielo (dove gli imperatori rendevano omaggio al cielo e pregavano per un buon raccolto), il Tempio della Terra, della Luna, del Sole, dell’Agricoltura, gli Hutong (tipici quartieri antichi), il parco di Beihai con la statua del Buddha in giada bianca, il Palazzo d’Estate, ritiro estivo dei sovrani, e naturalmente la Grande Muraglia, unica opera dell’uomo visibile dalla Luna, a 70 km dalla città.
Quarta città più popolosa del mondo con 22 milioni di abitanti, conosciuta in passato come la “Regina d’Oriente”. Shanghai, con il suo futurismo architettonico, è il più importante centro finanziario e commerciale della Cina.
Il centro è diviso dal fiume Huangpu: a est Pudong, il quartiere degli affari, a ovest Puxi, il centro storico e culturale.
Pudong testimonia la storica vocazione internazionale della città e il ruolo di Shanghai come finestra sull’intera Cina, con la sua economia emergente e dinamica. Le strade principali sono la Nanjing Road, ricca di negozi e ristoranti, e il Bund, famoso per gli edifici art decò.
La modernità di alcune zone della città non impedisce ad altre di conservare tutta la poesia e le atmosfere dell’antica Cina. Nella città vecchia il delizioso Padiglione del Tè, con un laghetto coperto di ninfee, è un piccolo luogo romantico da non perdere.
Senza dimenticare: il Tempio del Buddha di Giada, la Pagoda e il Tempio di Longhua, il Museo Storico e il famoso Giardino del Mandarino Yu che risale al XVI secolo ed è orgogliosa parte del patrimonio culturale nazionale.
Badaling è il primo luogo dal quale è possibile avvistare la maestosa presenza della Grande Muraglia che si snoda come un lungo serpente tra il verde. Lunga ben 6.350 chilometri con altezze variabili, è un’infinita serie di mura edificate a partire dal III secolo a.C. dall’imperatore Qin Shi Huang, lo stesso al quale si deve il famoso esercito di Terracotta di Xian.
Eretta con scopi autodifensivi nei confronti dei minacciosi Mongoli, non si dimostrò molto efficace perchè gli invasori riuscirono più volte ad entrare forzando le porte. Dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, è stata proposta come una delle sette meraviglie del mondo moderno. La Grande Muraglia è dotata di un grande significato culturale e storico e di un forte valore turistico. In Cina si dice che chi non sale sulla Grande Muraglia non è un vero uomo. Tutti i turisti cinesi e stranieri considerano la visita alla Grande Muraglia un onore, in modo particolare i leader stranieri.
La Grande Muraglia concentra l’intelligenza, il sangue e il sudore di centinaia di migliaia di antichi cinesi; dopo migliaia di anni, rimane ferma nella sua imponenza.
La sua maestosità ed eterno incantesimo sono diventati il simbolo della continuità di generazione in generazione della nazione cinese e del suo spirito.
Xi’an, capoluogo della regione dello Shaanxi ed una delle più importanti città nella storia cinese, è nella lista delle Quattro Grandi Capitali Antiche della Cina perché fu capitale di ben 13 dinastie, tra le quali la Zhou, la Qin, la Han e la Tang. Oltre a costituire l’estremita’ più orientale della Via della Seta, i suoi 3.100 anni di storia la rendono anche la quarta capitale piu antica del mondo, insieme ad Atene, Roma e il Cairo.
Due secoli prima della fondazione di Roma, Xi’an era già una fiorente realtà urbana e oggi può essere considerata un bellissimo museo all’aperto, che conserva ed espone le preziose testimonianze della sua lunga storia, che risalgono al periodo più glorioso e splendido della Cina.
Oltre all’antica cinta muraria costruita dalla dinastia Tang nel 1368, il Museo Storico è uno dei piu completi della Cina e fornisce reperti introvabili altrove.
La pagoda della Grande Oca Selvaggia si trova nella parte meridionale della città ed è una delle due costruzioni rimaste del periodo Tang, ritenuto il rinascimento cinese.
Fu eretta nel 652 per conservare alcuni testi buddisti portati dall’India dal monaco Xuan Zang. In origine era formata da 5 piani, che furono portati a 10 tra il 701 ed il 704.
Attualmente sono rimasti solo 7 piani per una altezza complessiva di 64 metri. Ai due lati dell’ingresso si possono vedere le iscrizioni dei due imperatori Tang Taizong e Tang Gaozong.
Il luogo più visitato in assoluto e per il quale Xi’an è conosciuta nel mondo intero, è il suo Esercito di Terracotta. Fatto costruire 2.200 anni fa e perfettamente conservato, la sua fama non ha nulla da invidiare alle famose piramidi d’Egitto. È un gruppo di 9.000 statue di soldati che vigilano sulla necropoli imperiale di Qin Shi Huangdi. Scoperte per caso nel 1974 da un contadino che stava scavando un pozzo, rappresentano una fedele replica dall’armata che ha unificato la Cina. Leggi di più sull’Esercito di Terracotta di Xi’an su Utat Blog
Kaifeng (un tempo chiamata Bienliang), si trova nella provincia dell’Henan orientale, sulla riva meridionale del Fiume Giallo. E’ una delle sei antiche capitali della Cina e ha una storia di oltre 3.000 anni. Dall’epoca Wei alla dinastia jin, Kaifeng fu capitale di sette dinastie feudali oltre ad essere per oltre novecento anni sede di una comunità ebraica, l’unica conosciuta in Cina prima del XIX secolo. Il simbolo della città è la Pagoda di Ferro, una pagoda ottagonale costruita nel 1049 per conservare una reliquia di Buddha e che deve il suo nome alle piastrelle di colore bruno che la ricoprono e lla fanno sembrare appunto ferro.
Situata nella provincia dell’Henan, Luoyang ha un passato illustre in quanto fu capitale di ben 6 dinastie. Oggi è ancora possibile cogliere tipiche immagini di vita popolare, anche se la città ha avuto un sorprendente sviluppo negli ultimi anni provocando non poche contraddizioni.
Importante il tempio del Cavallo Bianco, situato appena fuori città, il primo tempio buddista edificato in Cina nel I° secolo a.C. Ma ciò per cui Luoyang è famosa sono le grotte buddiste di Longmen (Porta del Drago), che si trovano ad una quindicina di chilometri dal centro, lungo le rive di un fiume. Queste grotte costituiscono uno straordinario complesso di templi rupestri dedicati al culto degli antenati, ricavati nella viva roccia di una collina. Gli scavi iniziarono nel 494 d.C. per ordine dell’imperatore Wei Xai Wen della dinastia Wei e proseguirono fino al IX secolo. Oggi le grotte sono 1.352 e si contano 750 nicchie, 97.000 statue di budda di altezza variabile fra i 2 cm e i 18 metri, 40 pagode e 3.600 iscrizioni sacre. La grotta più spettacolare è la grotta Juxiansi, che contiene una statua di Budda alta 18 metri circondata da guardiani e discepoli.
Situata a circa 300 km a ovest di Shanghai e con una dimensione pari circa alla metà dell’Italia, la regione dell’Anhui è storicamente nota per la produzione del legno e per l’ottimo pesce.
Il suo territorio impervio, diviso fra aride pianure al nord e aspre montagne al sud, ha reso impossibile lo sviluppo industriale conservandola ancora oggi come un luogo semplice, dove si può ammirare la Cina rurale di un tempo, quella cosi lontana dalle grandi città, ma fatta di piccoli agglomerati, risaie, foreste di bambù e contadini dal classico cappello conico.
I villaggi rurali sono infatti uno degli aspetti più caratteristici di questa regione. Tuxi, Xidi e Hongcun sono antichissimi insediamenti che risalgono al periodo dei primi scambi commercial di tè e sale, 2500 anni fa. Ancora oggi sono villaggi dall’atmosfera dolce e poetica, con piccoli vicoli incorniciati da lanterne rosse, antiche botteghe e abitazioni merlettate.
Ma ciò che rende la regione dell’Anhui conosciuta nel mondo sono le famose Montagne Gialle, più precisamente il monte Huang Shan, luogo prediletto da pittori ed artisti che lo hanno raccontato nei secoli, conferendole un senso di mistica e mistero.
Spesso definita “la prima montagna della Cina”, si tratta di un insieme di 72 picchi rocciosi (in maggioranza oltre i 1500 metri di altezza), inseriti in un vero e proprio spettacolo della natura all’interno del quale sono presenti esemplari di flora e fauna unici, cosi come molte erbe medicinali esclusive di questa zona.
Le alte vette sono collegate da un continuo saliscendi di scale scolpite nella roccia 20 anni fa, in un ripido percorso che porta fino a 1864 metri di altezza e che consente di sovrastare il panorama sottostante, con nubi basse e pini che sbucano dalle montagne, come se si fosse sospesi nel vuoto. La prima tratta si può effettuare in cabinovia. Giunti in cima ci sono 4 percorsi suggeriti; il meno impegnativo è di 8 km (3 ore circa di cammino vista la ripida salita) e conduce al primo punto di ristoro.
E’ una città affascinante per la grandiosità dei picchi, la bellezza dei fiumi, la bizzarria delle sue grotte, decisamente fra i paesaggi più incantevoli della Cina.
Si trova nella parte nord-orientale del Guangxi ed è stata capitale della dinastia Ming. Famosa per l’abbondanza di piante di cassai che emanano un forte e dolce profumo, Guilin deve anche la sua fama al paesaggio carsico, decantato da pittori e poeti.
Il fenomeno è dovuto all’erosione del terreno calcareo, avvenuta migliaia di anni fa quando l’area era sommersa dal mare, che ha formato colline, caverne e canali sotterranei.
Le colline di Guilin sorgono perpendicolari al terreno e formano pinnacoli dalle forme insolite e diverse; tra queste il Picco della Bellezza Solitaria, la Grotta della Perla Restituita, la Grotta del Flauto di Canne e la Collina della Proboscide di Elefante.
Città futuristica, che vanta un mix incredibile di architettura moderna e zone ancora naturali ed estremamente suggestive. Sovrappopolata, caotica, ma sempre carismatica, Hong Kong rimane la meta asiatica definitiva e sensazionale.
Formata da una piccola penisola e da 236 isole nel Mar Cinese Meridionale, fra cui l’isola di Hong Kong, gode di autonomia amministrativa ed è un importantissimo centro commerciale, finanziario e turistico, vero punto strategico di collegamento con tutta l’Asia Orientale.
Colonia britannica per 99 anni, restituita alla Repubblica Popolare Cinese il 30 giugno 1997, Hong Kong è formalmente composta dall’isola omonima, da Kowloon e dai “Nuovi Territori”.
Kowloon è una delle zone più popolate al mondo, mentre i “Nuovi Territori” sono l’unica zona rurale rimasta, con piccoli villaggi di pescatori e una buona dose di autenticità. L’isola di Hong Kong è il cuore pulsante del territorio e abbina uno skyline mozzafiato a scorci di altri tempi e non mancano le bellissime spiagge
Capitale della provincia del Sichuan e suo centro economico e culturale, la città prese inizialmente il nome di Jincheng o “città del broccato” per la sua fiorente produzione sin dai tempi della dinastia Han (25 d.C.). Oggi il suo nome significa “città perfetta”e non delude le aspettative: immersa nel verde e ornata di fiori, ha una atmosfera vivace, ricca di vicoli animati da mercati, artigiani al lavoro e negozi tradizionali dalle tettoie di legno.
Le sue case da té (chadian) sono famosissime, affollate e sature di vapore, usate come punto d’incontro, per discutere o leggere.
Da non perdere il Tempio Buddista di Baoguang e la Tomba di Wang Jian. Merita certamente una visita anche il centro di Ricerca e Riproduzione dei Panda Giganti a 10 km da Chengdu, aperto al pubblico dal 1995.
Il Buddha gigante di Leshan è la più grande statua di pietra di Buddha al mondo.
Essa è scolpita nella roccia nel punto in cui confluiscono i fiumi Minjiang, Dadu e Qingyi, vicino alla città di Leshan, nella parte meridionale della provincia del Sichuan. La scultura è posta di fronte al Monte Emei, con i fiumi che scorrono ai suoi piedi. La costruzione dell’opera iniziò nel 713, condotta da un monaco cinese di nome Haitong, e venne completata dai suoi discepoli 90 anni dopo. Nel 1996 l’area dei Monti Emei e la statua del Buddha gigante di Leshan sono state inserite nell’elenco nei Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO. La statua, alta 71 metri, rappresenta un Buddha Maitreya in posizione seduta, con le mani appoggiate sulle ginocchia. Le spalle sono larghe 28 metri e sull’unghia più piccola ci si potrebbe comodamente sedere una persona.
Un detto locale recita che “la montagna è un Buddha e il Buddha è una montagna”: questo anche a causa del fatto che la catena montuosa in cui la statua si trova ha una vaga rassomiglianza (se vista dal fiume) con le forme di un Buddha dormiente, con la statua gigante al centro.
Lo Yunnan è una bellissima regione montana della Cina, che sale gradatamente dalle colline lungo il confine con la Birmania fino all’altopiano tibetano. Una delle poche ad essere riuscita a mantenere una forte identità culturale, lo Yunnan conta il maggior numero di minoranze etniche, inserite in un contesto naturale di straordinaria bellezza, con foreste pluviali, verdi colline e alte catene montuose, dove sono nascosti templi e pagode. La capitale Kunming, posta a 2000 metri di altezza, è chiamata la “città dall’eterna primavera” e ha un notevole tempio buddista, inserito in un’atmosfera luminosa e montana. Conosciuta anche come “città dei 4 fiori” ha ricche fioriture di magnolie,camelie, azalee e primule. Una delle città piu belle della provincia è Dali, ricca di templi e palazzi imperiali in marmo.
La capitale dello Yunnan è Kunming, conosciuta come la Città dell’eterna primavera, definita da Marco Polo come “grande, affollata di mercati, mercanti e mille razze”. È una città ordinatamente caotica, ammodernata di recente, con strade larghe dove scorre un intenso traffico, accanto alle quali continuano ad esistere intrecci di vicoli e vicoletti lungo i quali si svolgono intensissimi commerci. I luoghi piu interessanti da visitare sono la collina di Yuantongshan, adibita a parco pubblico che ospita lo zoo e il Museo dello Yunnan, la Wuhuanshan o Collina dei Cinque Fiori che ha vista spettacolare sulla città, la pagoda Chuanxin e il Lago Dianchi, sesto lago della Cina per dimensione. Da non perdere anche il Parco della Stagno del Drago Nero e il Tempio di Bambù, celebre tempio buddhista con 500 statue artistiche, dalle più svariate espressioni, ritenute “un gioiello della scultura orientale”.
Shangri-La è il nome di un luogo immaginario descritto nel romanzo “Orizzonte Perduto”, scritto da James Hilton nel 1933. L’idea giunse a James Hilton dalle letture delle memorie dei gesuiti che avevano soggiornato in Tibet e che erano venuti a conoscenza delle tradizioni legate al Kalachakra Tantra in cui si descrive il mitico regno di Shambhala.
Nel romanzo di Hilton si narrava di alcuni passeggeri sopravvissuti alla caduta del loro velivolo tra le montagne del Tibet, che si erano trovati in un luogo racchiuso nell’estremità occidentale dell’Himalaya con meravigliosi paesaggi, e dove il tempo pareva essersi quasi fermato, in un ambiente di pace e tranquillità, tra fiumi foreste e alte cime, dove i monaci conoscevano il segreto dell’eterna giovinezza.
Da allora ci sono state varie ipotesi su quale potesse essere il luogo al quale Hilton si era ispirato e dopo anni di ricerca gli studiosi arrivarono alla conclusione che si trattava della regione all’estremo nord dello Yunnan, quella che si sviluppa intorno alla città di Zhongdian. In questa zona si potra’ visitare il Monastero di Songzanlin, il piu grande monastero tibetano buddista esistente nello Yunnan.
Le città sull’acqua della Cina costituiscono l’eredità classica della sua cultura. Di rara bellezza e grande incanto, sono angoli perfettamente preservati di vita rurale, incastonati tra lenti canali, laghi incorniciati di fiori e giardini tradizionali.
Nanjing, una delle 6 antiche capitali, oggi capitale della regione del Jiangsu, è situata sulle rive nord del fiume Yangtze. Qui è seppellito il fondatore della dinastia Ming e qui troviamo anche il famoso Tempio di Confucio, oltre a numerosi altri edifici storici. Da non perdere il Parco del lago Xuanwu, diviso in 4 sezioni.
Suzhou dista appena 80 km da Shanghai. Descritta da Marco Polo come “la città della seta”, è chiamata anche “la città dei 6000 ponti”. Attraversata da una fitta rete di canali, si affaccia al Gran Canale Imperiale (lungo 1794 km), costruito tra il 580 il 620 d.c. durante la dinastia Sui, e molto utilizzato per il trasporto merci. Ha bellissimi giardini classici e, nonostante le costruzioni erette di recente, Suzhou offre l’opportunità di approfondire il periodo classico cinese. Da non perdere la Collina della Tigre a 4 km dalla città, con la bellissima pagoda di 7 piani alta 47 metri.
Zhouzhuang si trova nella provincia dello Jiangsu, a soli 38 km dall’antica città di Suzhou. Considerata la prima città cinese sull’acqua, è circondata da oltre 30 canali e laghi, fra cui Denghu, Baiyanhu, Dianshanhu e Nanhu, ed ha maestosi complessi in stile rustico affacciati sui canali, che creano un quadro di vita semplice. Oltre il 60% delle case risale alle dinastie Ming e Qing: si contano 100 cortili classici, oltre 60 porte scolpite, 14 ponti antichi e si dice che la sua atmosfera tranquilla sia propedeutica allo studio. (qui sono nati ben 20 letterati che hanno dato splendore al borgo).
Yangzhou, nella provincia dello Jangsu e attraversata dal Gran Canale Imperiale, deve la sua fama ai fiorenti commerci della dinastia Tang, e al fatto che fu luogo d’incontro prediletto da letterati, scrittori e poeti. Qui si è formato il gruppo dei “pittori eretici” che scelse di non copiare i dipinti classici, e diede vita ad uno stile insolito e personale. Il museo di Yangzhou ospita un centinaio di loro dipinti. Bellissimo il Tempio Fa Jing che comprende diverse costruzioni. Da non perdere il Ponte dei Fiori di Loto (Lianhuaqiao) e la Pagoda di Pietra.
Wuxi, sulla riva nord del lago Taihu e attraversato dal Gran Canale Imperiale che collegava Pechino al sud del paese, è un importante centro di villeggiatura e di produzione della seta. Il lago è circondato da una vegetazione lussureggiante e ha tre isole chiamate dai cinesi le “isole della tartaruga”, perché insieme ricordano la forma del corpo di questo animale, simbolo di lunga vita e fertilità. Oltre alla visita delle isole, da non perdere il Giardino Li Yuan e il Parco Xihiu.
Hangzhou è situata all’estremità meridionale del Gran Canale Imperiale e si estende a est del lago Xihu, a 140 km da Shanghai. Antica capitale della dinastia Song, è rinomata per le sue bellezze naturali, per i pittoreschi scenari dei suoi canali e dei suoi ponti, per le sue sete e i bellissimi giardini. Marco Polo scrisse “non c’e al mondo città uguale che offra tali delizie cosi che ci si crede in paradiso”. Celebrata in centinaia di poesie e saggi, è ritenuta una delle più belle città della Cina.
Shaoxing, posta presso il sud del delta dello Yangtze, è ritenuta la città delle acque, dei ponti e del vino di riso, che qui si produce in abbondanza. Dotata di scorci unici e tranquilli giardini, è attraversata da innumerevoli canali e da oltre 5000 ponti. Ha dato i natali a numerose personalità della politica, dell’arte e della cultura. Da non perdere la visita del Lago Jianhu e del mausoleo di Yu.
Antico villaggio situato a 150 km da Shanghai, a nord di Tongxiang fondato oltre 2600 anni fa e vero e proprio museo a cielo aperto su una delle civiltà più antiche e ricche mai esistite.
La sua caratteristica principale è di aver conservato l’architettura tradizionale cinese con case basse e ponticelli in pietra che attraversano i numerosi canali d’acqua, un tempo preziose vie di comunicazione con il resto della regione.
La popolazione locale e’ rimasta ancorata alle vecchie usanze e si dedica principalmente all’allevamento dei bachi da seta e alla coltivazione di crisantemi; alcune donne ancora indossano le tipiche gonnellone dal caratteristico colore blu cobalto.
Da non perdere la visita al Museo degli Indumenti Tradizionali Cinesi, che mostra l’evoluzione dei vestiti tradizionali cinesi in questa parte della Cina, cosi come l’introduzione della moda occidentale negli anni 30, quando gli abitanti di Wuzhen cominciarono ad usare pantaloni, cappelli e giacche americane. Nelle diverse vetrine si potranno ammirare vestiti da uomo e da donna dell’inizio del XX secolo e indumenti tipici dei contadini cinesi della fine del XIX secolo.